Ho lavorato all’inchiesta Fragole amare nella primavera- estate del 2021 in collaborazione con l’agenzia di inchiesta danese Danwatch. Le foto sono state scattate a Huelva, in Spagna, la più grande regione europea produttrice di fragole e frutti rossi.
Le lavoratrici migranti devono affrontare abusi, isolamento e molestie sessuali durante la raccolta delle fragole.
Meryem racconta come il suo capo la costringa a rapporti sessuali forzati. “Quando mi rifiuto mi fa saltare i giorni di lavoro e perdere la paga”. Testimonianze simili sono state riportate da altre tre donne marocchine. “Quando le donne cercano lavoro, i supervisori chiedono sesso in cambio”.
Saeeda ha avuto un aborto spontaneo sul lavoro e ha sanguinato nei campi per un mese prima di riuscire a farsi visitare da un medico. “Tutti vedevano i miei vestiti pieni di sangue mentre raccoglievo le fragole, ma il supervisore negava la mia richiesta di aiuto”.
A Elena e alle sue colleghe non era permesso di andare in bagno durante l’orario di lavoro, così correvano nei cespugli vicini. Quando venivano scoperte, non potevano lavorare per i tre giorni successivi.
Ho incontrato e intervistato16 braccianti che lavorano per sette grandi esportatori che vendono le loro fragole nei maggiori supermercati di Regno Unito, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia.
Impatto. A dicembre 2021, il più grande sindacato danese 3F, dopo aver letto gli articoli sullo sfruttamento delle braccianti a Huelva su Danwatch e Al Jazeera (qui il link dell’articolo), ha deciso di collaborare con i rappresentanti delle grandi catene di supermercati (come la tedesca Lidl o Aldi) e con le organizzazioni sindacali spagnole come CCOO. Lo scopo era indagare le condizioni lavorative e far conoscere alle grandi aziende e ai grandi distributori il background dei prodotti che poi mettono sul mercato.
Secondo 3F bisognava negoziare un patto simile al cosiddetto “Accordo del Bangladesh” tra rivenditori europei, sindacati spagnoli e lavoratrici con linee guida chiare e sanzioni in caso di violazione.
A marzo 2022 i proprietari delle più grandi catene di supermercati danesi, Salling Group e Coop, hanno sospeso le importazioni di frutti rossi dalle aziende in cui sono stati rilevati gli abusi.